In questo libro c’è quello che ho fin qui capito del cristianesimo. Il libro stesso è, di conseguenza, molto piccolo, perché il cristianesimo non è un argomento, non è qualcosa che si può padroneggiare e capire. Semmai, è ciò da cui si viene capiti, interpretati e accolti. Il titolo è Francesco, il sottotitolo rimanda al «cristianesimo semplice di papa Bergoglio». Più che un saggio sul pontefice, è il tentativo di descrivere, per accenni e come in un racconto, la tradizione particolarissima di un francescanesimo fortemente mediato dalla lezione e dal metodo di sant’Ignazio di Loyola. Il raffronto non è tanto con i Fioretti, quanto con gli Esercizi spirituali e con alcuni capolavori pittorici, primo fra tutti lo strepitoso San Francesco di Zurbáran che ho avuto modo di ammirare a Ferrara l’autunno scorso. In quel quadro, secondo me, c’è tutto quello che volevo scrivere.